Thursday, December 23, 2010

CON LE CARTE IN REGOLA

OTTAVA PUNTATA

La mondina aristocratica    
Nel panorama musicale italiano e soprattutto nel campo della riscoperta e della valorizzazione e diffusione della musica folk italiana, Giovanna Marini è una degli artisti più rappresentativi. La sua è una produzione vasta che parte, come dicevo, dalla ricerca etnico-musicale ma che sconfina nel cinema, nel teatro, nella letteratura. Ma quale che sia l’espressione artistica nel quale la Marini si è cimentata, i denominatori comuni sono sempre la capacità innovativa, l’impegno sociale costante e coerente espresso attraverso il suo lavoro ed un’etica esistenziale scevra di protagonismi ma ricca di idee e di un forte
desiderio di condividerli, di mettere a disposizione di tutti le sue conoscenze. 
Nata a Roma nel 1937 e cresciuta in una famiglia di musicisti, Giovanna si diploma nel 1959 in chitarra classica al Conservatorio di Santa Cecilia e in seguito si perfeziona con Andres Segovia, uno dei massimi chitarristi classici di tutti i tempi.
Inizia la carriera concertistica suonando il liuto con l’ensemble del Maestro Quaranta. Poi all’inizio degli anni Sessanta incontra un gruppo di intellettuali fra cui Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino e Gianni Bosio e scopre il canto sociale e la storia orale cantata. Nel 1964 con lo spettacolo di canto politico e sociale Bella Ciao, presentato al Festival di Spoleto con grande scandalo, la Marini si schiera politicamente ed offre una lucida anteprima di quello che sarà il suo percorso artistico. Inizia ad esibirsi con regolarità e contemporaneamente a raccogliere canti popolari in giro per l’Italia. Il Belpaese sta vivendo un periodo di forti contrapposizioni sociali e di situazioni sempre più incandescenti che sfoceranno nelle grandi manifestazioni pubbliche del ‘68.
Entra a far parte del Nuovo Canzoniere Italiano collaborando con i cantautori politici  Ivan Della Mea, Gualtiero Bertelli e Paolo Pietrangeli. Impara l’emissione vocale e il repertorio da Giovanna Daffini e l’arte del racconto e dell’improvvisazione dal poeta Peppino Marotto del gruppo I Pastori di Orgosolo. Ma durante i suoi viaggi conosce tanti altri cantori e cantastorie e grazie all’Istituto Ernesto De Martino, può portare avanti la raccolta e la catalogazione di canti di tradizione orale, il loro studio e la loro trascrizione. Questo suo lavoro di trascrizione e poi d’arrangiamento le permetterà in seguito di trasportare la memoria cantata sul palcoscenico.
Continuando la ricerca musicale e il suo impegno negli spettacoli e iniziative del Nuovo Canzoniere, partecipa alla spettacolo Ci ragiono e canto di cui Dario Fo cura la regia, si appassiona al teatro, al gusto del recitare e dello stare in scena.
Così già nel 1965 incomincia a comporre lunghe ballate che raccontano la sua esperienza e che interpreta sola in scena accompagnandosi con la chitarra.  




Nel 1974, con un gruppo di musicisti anch’essi provenienti da percorsi non tradizionali come Giancarlo Schiaffini, Michele Iannaccone ed Eugenio Colombo fonda la Scuola Popolare di Testaccio a Roma. Inizia ad esibirsi con un gruppo stabile ed affronta quindi la scrittura per strumenti e voci. Due anni dopo crea il Quartetto Vocale per il quale compone da allora le Cantate e con il quale si esibisce in concerti e tournées in Italia e all’estero. I concerti del Quartetto sono il compimento di tutte le esperienze musicali di Giovanna Marini cioè la ricerca sui canti di tradizione orale, l’insegnamento, la composizione strumentale e vocale, la scrittura individuale e collettiva. La ballata viene
gradualmente sostituita dai numerosi oratori e poemi sinfonici.    
Proprio alla Scuola Popolare la Marini inizia la sua attività didattica con l’insegnamento dell’etno-musicologia applicata al canto di tradizione orale italiano. Attività questa che dal 1991 al 2000 svolge anche presso l’Università Saint Denis di Parigi ed in numerosi seminari in Italia e all’estero.
Con i suoi allievi di Roma e Parigi ha fatto una decina di viaggi di studio per ascoltare e registrare i canti di tradizione orale ancora presenti in Italia nelle feste religiose o profane. Ascoltiamo la versione originaria, quella cantata dalle mondine, di un brano poi ripreso nella lotta partigiana



 La sua instancabile attività musicale la porta a comporre anche per il cinema, per registi come Nanni Loy, Citto Maselli e Paolo Pietrangeli. Ed anche per quanto riguarda il teatro la produzione è notevole e molto qualificata. La Marini ha portato in scena, musicandoli o interpretandoli, una gamma di autori che va dai classici greci a Moliere, da Oscar Wilde a Pasolini.  Insomma, un’attività intensa che continua senza sosta. Tra gli eventi più recenti  e significativi ricordiamo il long playing Il fischio del vapore inciso nel 2002 con Francesco De Gregori; il libro intitolato Una mattina mi son svegliata, edito da Rizzoli nel 2004, un diario che racconta i viaggi collettivi fatti con allievi di nazionalità diverse ed i propri ricordi e pensieri sul lavoro svolto con il Nuovo Canzoniere Italiano. Dello stesso anno sono le musiche per La ballata del carcere di Reading di Oscar Wilde che poi nel 2006 ha portato in scena con Umberto Orsini.




Giovanna Marini è una fine compositrice ed arrangiatrice oltre che musicista virtuosa ed  interprete dallo stile molto personale. Dotata di una inesauribile verve creativa e di una presenza scenica non comune, nella sua quarantennale carriera l’artista ha saputo unire alla formazione classica del conservatorio, il suo amore per la canzone popolare tradizionale e folclorica, che ha esplorato e catalogato in maniera certosina.
Da questo enorme e composito bagaglio culturale, filtrato dal suo impegno sociale, la Marini ha estratto ed offerto al pubblico una produzione artistica veramente monumentale che comprende decine di ballate, di oratori, di opere e poemi sinfonici. E poi ancora le colonne sonore e le piece teatrali musicate e cantate oltre ad una decina di volumi che spaziano dalla narrativa alla poesia alla saggistica e metodologia musicale. Una produzione che comunque non è mai scontata nè banale ma che anzi fà della denuncia sociale un punto fermo ed imprescindibile.

http://www.youtube.com/watch?v=2L0GxshnD_g

Danilo Sidari - 2008

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