Thursday, December 23, 2010

CON LE CARTE IN REGOLA

DECIMA PUNTATA

Il cantore dei simboli arcaici  

In quarantanni di carriera, Franco Battiato ha saputo offrire un gran numero di lavori musicali divaganti dal rock progressivo, all'avanguardia, dalla musica classica e sacra all'elettronica senza trascurare nel frattempo di inventarsi un anomalo tipo di composizione pop sospesa fra riminescenze classiche, divagazioni mistico-intellettuali e tendenze commerciali.
C’è un filo continuo però che contraddistingue e lega tutta la sua opera ed influenza la sua vena creativa cioè la sua profonda e costante ricerca spirituale.    
Nasce in provincia di Catania nel 1945 e ventenne si trasferisce a Milano. Tra il 1965 e il 1969 pubblica alcuni  45 giri di qualche successo.
Nel ’69 però decide di rompere ogni contatto che lo lega a quel mondo discografico.  
Segue un periodo di profonda crisi personale da cui esce con l’aiuto del sufismo dei mistici mediorientali e con la musica elettronica che da lì in poi caratterizzeranno il suo modo di essere e di concepire l'arte musicale.                                                                                                                                                 Dal 1971 infatti, e fino al ’75 si dedica alla musica sperimentale producendo albums come Fetus, Pollution e Sulle corde di Aries. Suona da spalla per artisti del calibro di Brian Eno o di gruppi come i tedeschi Tangerine Dream, che facevano largo uso di sintetizzatori elettronici. Nello stesso periodo conosce e diventa amico del compositore Karlheinz Stockhausen.      
Ma già dal volume Sulle corde di Aries, il migliore della prima produzione, la sperimentazione e l’elettronica sofisticata iniziano a fondersi con una particolare forma di musica tradizionale araba e con l’uso di strumenti acustici. Abbandona quasi del tutto l'elettronica e per almeno tre anni si dedica alla composizione classico-avanguardista colta. Trascorre le giornate chiuso in casa davanti al pianoforte e frequenta musicisti  classici come il violinista Giusto Pio, suo maestro e futuro collaboratore agli arrangiamenti degli album incisi fino al 1991.




Escono in questo periodo tre long playing, Battiato, Juke Box e infine L'Egitto prima delle sabbie del ‘79 che esauriscono il periodo propriamente sperimentale di Battiato e lo portano alla sua terza grande trasformazione artistica, forse la più radicale e per certi versi sconcertante.
Alla fine del ’79 esce L'Era Del Cinghiale Bianco, che è una raccolta di canzoni pop molto orecchiabili! Certo parliamo di pop ai massimi livelli ma si tratta comunque di canzoni che si possono fischiettare sotto la doccia, arrangiate sontosuamente ed arrichite da testi sospesi fra meditazione filosofica ed esoterismo, ricche di citazioni elevate e di immagini evocative. Il cinghiale bianco, ad esempio, nell’antica tradizione religiosa celtica, simboleggiava colui che faceva da tramite tra gli dei e l’uomo, cioè il druido.
Nel 1981 esce l’album che lo consacra come popstar, La Voce Del Padrone, sette canzoni orecchiabili e persino ballabili e, cosa non da poco, con testi in cui la critica sociale è spietata ed anticipa lucidamente lo scenario degli anni ‘80, quelli del cosiddetto riflusso, con il rampantismo, la crisi delle ideologie e la rincorsa al denaro ed al benessere.  




A metà degli anni ’80 Battiato inizia una carriera parallela di compositore colto che allarga i suoi orizzonti espressivi dalla canzone all’opera classica. E’ il caso ad esempio, dell’opera in tre atti Genesi del 1986.
Di questo periodo influenzato dalla musica classica ricordiamo anche i long playing Fisiognomica dell’88 e Come Un Cammello In Una Grondaia del ’91.  
Nel ’92 pubblica Gilgamesh, la seconda opera esoterica e quello stesso anno tiene l’ormai storico e controverso "concerto di Baghdad" eseguito con l'Orchestra Nazionale Irachena.  Del 1993 è l’album Caffè De La Paix  e l’anno successivo torna al classico con la Messa Arcaica, una composizione religiosa per coro e orchestra. Nello stesso anno, nasce la collaborazione col filosofo siciliano Manlio Sgalambro, che da quel momento in poi sarà autore di quasi tutti i testi delle sue canzoni.


Dalla bizzarra collaborazione nascono lavori come L'Ombrello E La Macchina Da Cucire  del ‘95 e Gommalacca del ‘98 che è uno dei massimi successi di vendita, ma nel contempo paradossalmente uno dei più arditi esperimenti.    
Del 1999  e del 2002 sono le due raccolte Fleurs e Fleurs 3 una collezione di canzoni d'amore di altri autori reinterpretate ed arrangiate per ensemble da camera. Nel 2000 su commissione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino incide i sette movimenti sperimentali per balletto che compongono Campi Magnetici, che è un momentaneo ritorno alle tendenze avanguardiste dei primi anni 70. 
Seguono nel 2001 Ferro battuto, nel 2004 Dieci stratagemmi ed è di quest’anno l’LP Il vuoto.




A partire dal 1985, Battiato si dedica all'attuazione di numerosi progetti estranei alla musica. Fonda una propria casa editrice L'Ottava che pubblica  libri di autori vari, legati a tematiche esoteriche ed in particolare al pensiero di Georges Ivanovitch Gurdjieff, uno dei più influenti maestri della storia dell’esoterismo. Nel 1989 L'Ottava diventa anche un'etichetta discografica  che pubblica titoli di musica etnica. Lui  stesso è scrittore: ricordiamo Evoluzione evoluzione evoluzione  e il recente Ideogrammi del 2005. Attorno al 1990, Franco Battiato inizia a cimentarsi nella pittura e dal 1993 espone in mostre personali in Italia, Svezia e Stati Uniti firmandosi con lo pseudonimo di Süphan Barzani.  
Di lunga data è anche il rapporto di Franco Battiato con il cinema. Varie le collaborazioni con i vari Giacomo Battiato, Pasquale Scimeca e Nanni Moretti. Dal ’79 realizza in proprio tutti i suoi videoclip e la sua passione per la regia si concretizza nel 2003 con il suo primo film Perdutoamor  con il quale si aggiudica il Nastro d'Argento come miglior regista esordiente. Nel 2006 è uscito nelle sale il suo secondo film Musikanten, imperniato sugli ultimi quattro anni di vita di  Beethoven ed è di prossima uscita nelle sale il suo terzo film Niente è come sembra con Giulio Brogi come protagonista.   Diverso invece il suo rapporto con il piccolo schermo dove appare solo per rilasciare rare interviste o per prestare il suo nome a campagne di solidarietà sociale.




Concludiamo con Battiato questa rassegna musicale che ci auguriamo sia stata di vostro gradimento. Ringrazio chi ci ha seguito durante questi dieci appuntamenti e
la SBS che li ha ospitati con Marco Lucchi che ne ha curato la regia. E poi ancora  Francesco Bianco  e Claudio Marcello per il materiale sonoro procurato e Renzo Sabatini per la consulenza musicale. A risentirci su SBS.

Danilo Sidari - 2008

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