SESTA PUNTATA
La poetessa dello spleen livornese
La carriera artistica di Nada Malanima è contrassegnata da un preciso spartiacque temporale, il 1973, anno in cui, sebbene sia solo ventenne, intraprende un percorso alternativo di ricerca di una sua nuova dimensione esistenziale ed artistica.
Nada debutta a sedici anni, nel 1969, al Festival di Sanremo con la canzone Ma che freddo fa. Il brano ottiene un immediato successo di vendite e con esso arriva anche la consacrazione da parte di pubblico e critica. Da quel momento i successi discografici si susseguono. Tra le canzoni più note ricordiamo Pà diglielo a mà, Che male fa la gelosia del 1970, Il cuore è uno zingaro del 1971, Re di Denari del 1972.
Poi, come dicevo, nel 1973 avviene la svolta e Nada si avvicina alla nuova canzone d'autore italiana collaborando con Venditti, Baglioni e Cocciante. Pubblica l'album Ho scoperto che esisto anch'io e con esso la giovane cantante livornese abbandona l'immagine adolescenziale costruita dai suoi discografici e coraggiosamente si avvicina ai testi di Piero Ciampi, che come abbiamo visto è uno degli autori più sensibili ed al tempo stesso più ignorati della storia della musica leggera italiana. Abituati com'erano alla Nada prima maniera critica e pubblico sono spiazzati e l'album viene rivalutato solo successivamente.
La svolta prosegue l’anno successivo con 1930: Il domatore delle scimme in cui collabora con la Reale Accademia di Musica, mentre nel 1976 nell'LP Nada torna a collaborare con Ciampi e interpreta per la prima volta anche testi di Paolo Conte.
Cambia casa discografica ed inizia una collaborazione con Mauro Lusini e tra il 1979 ed il 1981 pubblica svariati 45 giri che ottengono un discreto riscontro commerciale. Nel 1982 porta al successo il brano Ti stringerò di cui per la prima volta è l’autrice del testo.
A testimonianza della difficoltà incontrata nell’adeguarsi ai dettami dell’industria discografica nel 1983 Nada cambia nuovamente etichetta e pubblica l'album Smalto, di cui fa parte il brano Amore disperato, che diventa immediatamente uno dei maggiori successi dell'anno. Nell’84 esce l’LP Noi non cresceremo mai e due anni dopo Baci rossi nei quali l'artista lascia ampio spazio all'elettronica, senza però ottenere un gran successo. Partecipa al festival di Sanremo con la canzone Bolero a cui fa seguire un lungo silenzio. Un silenzio che viene interrotto nel 1992 dalla pubblicazione di un lavoro più maturo e composito quale L'anime nere.
Nel 1994 per i 25 anni di carriera, esce la raccolta intitolata Malanima: Successi ed inediti 1969-1994 che contiene anche due pezzi scritti per lei da Baglioni nel 1972.
A testimonianza di un'attività concertistica che ad un minimalismo scenico molto intimista ed autobiografico unisce una rara raffinatezza degli arrangiamenti, nel 1997 esce l’album dal vivo Nada Trio.
Sebbene la gran parte dell’attività artistica della Malanima ruoti intorno alla sua personale ricerca intimista, alla composizione e ad una serie di concerti limitata da precise scelte, essa viene qua e là interrotta da qualche sporadica uscita mondana, quasi una sorta di periodico tributo alle origini. Torna all’edizione ’99 del Festival con la canzone Guardami negli occhi. Sempre del ’99 è il lavoro Dove sei sei frutto di una collaborazione con Mauro Pagani mentre nel 2001 viene pubblicato L'amore è fortissimo il corpo no, un lavoro più improntato al rock in cui l’artista offre una visione diversa da quella intimista abituale. Ma è dello stesso anno anche l'interpretazione molto intensa della canzone Il figlio del dolore, che ha cantato in coppia con Adriano Celentano.
Nel 2003 esce per Fazi Editore, il libro Le mie madri in cui con una serie di poesie e brevi racconti, Nada ripropone gli stessi nodi di sofferenza che sono alla base della sua spinta creativa e che qui vengono espresse in una forma più dilatata, meno sintetica di come avviene in una canzone. Le poesie di Nada sono prose ritmiche, senza metafore, senza giri di parole, senza possibilità di equivoco in cui traspare il senso di qualcosa di perduto che l’uomo non riesce più a ritrovare.
Nel libro, Piero Ciampi ricorre in due racconti, come personaggio importante nella vita e nella storia personale di Nada. Ma in questa sorta di autobiografia non convenzionale, onesta e di un’umiltà disarmante compaiono anche la morte del padre, le normali ossessioni erotiche, le cadute d’umore, l’isolamento, subìto ma anche voluto, i problemi con l’alcool, la continua ricerca e riaffermazione della sua condizione femminile.
La musica resta ovviamente il suo principale mezzo d’espressione e gli ultimi anni vedono Nada Malanima impegnarsi ed affermarsi sempre di più come autrice di grande spessore...sia per i testi che per le musiche. Nel 2004 esce Tutto l'amore che mi manca seguito l’anno successivo dal live L'apertura frutto dell’ennesima collaborazione, questa volta col musicista Massimo Zamboni. Nel 2006 torna con una raccolta delle migliori ballate incise negli ultimi dischi intitolata Le mie canzoncine 1999-2006 e infine, a completamento di questa biografia, la recente pubblicazione dell’album Luna in piena del 2007 e del doppio live Stazione birra del 2008.
Danilo Sidari - 2008
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