Spett.le Il Globo/La Fiamma
Signor Capo redattore
con gentile richiesta di pubblicazione sulla rubrica “Lettere al Direttore”
dell’edizione del Mercoledi
Caro Randazzo,
Sono uno di quei marxisti
rottamati che nelle ultime ore stanno emergendo con la semplicistica teoria che
gli americani gli attentati terroristici se li vanno a cercare con il
lanternino.
Mi permetto di farle
notare che, per restare in ambito italiano, uno di quei rottami è, ad esempio,
Dario Fo, tanto per fare un nome.
Volendo poi scendere
nello specifico, onestamente non credo che questa testata giornalistica mi
concederebbe lo spazio necessario ad elencare tutte quelle volte in cui, nel
corso degli ultimi 56 anni cioè dalla fine del secondo conflitto mondiale, il
governo degli Stati Uniti si è trovato coinvolto in situazioni (si noti bene,
mai in territorio statunitense) che sono poi sfociate in guerre, civili e non,
attentati, rappresaglie, pulizie etniche e chi più ne ha, più ne metta.
No, caro Randazzo, qui
non stiamo facendo l’elogio al terrorista. Stiamo solo cercando di dire che
quando si amministra il potere facendo prevalentemente uso della forza,
militare o finanziaria o entrambe, questi sono i risultati che si ottengono.
Stiamo dicendo che, pur nella nostra impotenza di accademici ciarlatani, siamo
coscienti che il coraggio e la forza di una nazione vincente, non si dimostrano
bombardando all’uranio i bambini serbi o quelli iracheni. O tranciando i cavi
della funivia, o abbattendo per sbaglio aerei civili, e la smetto o l’elenco
sarebbe ancora molto lungo.
Non servono scudi stellari e multinazionali
dell’oppressione e dello sfruttamento, per pacificare il mondo. Servono
decisioni politiche che tengano conto del parere di tutte le parti in causa,
non solo di quella dell’alleato di turno; servono decisioni economiche non
dettate da meri interessi di quella o quell’altra lobby, ma dalle effettive
esigenze che si vengono a creare nelle diverse zone d’intervento.
Lo sappiamo noi, caro
Randazzo, e lo sa anche lei che nè dei marxisti rottamati, nè dei ciarlatani
accademici fa parte, perchè lei è un opinionista, cioè un uomo dei media.
Ed a questo proposito,
cioè dei media e del loro repentino cambiamento di opinione, come lei lo
chiama, esso ha, a mio modesto avviso, due spiegazioni. La prima è che l’orrore
da tutti provato inizialmente per la drammaticità di quelle scene e la condanna
per il gesto terroristico seguitane, non hanno cancellato e non potevano
cancellare le argomentazioni a cui si accennava precedentemente. La seconda
spiegazione consiste nel fatto che la stragrande maggioranza degli opinionisti
nel mondo, qualunque sia l’appartenenza culturale e politica della testata per
cui scrivono, non hanno il privilegio che lei invece ha: quello di non avere
concorrenti sulla piazza.
Cordiali saluti.
Danilo Sidari (Un
marxista rottamato)
* lettera indirizzata al Dr. Nino Randazzo, capo redattore del quotidiano in lingua italiana Il Globo (Melbourne) a seguito di un suo editoriale pubblicato qualche giorno dopo l'attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York dell'11 settembre 2001 (n.d.r.)
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